Quali sono i sintomi?
I sintomi più frequenti sono:
Burn out: di cosa si tratta?
Il burn out è una forma di malessere generata dalla nostra società ed è collegato all’angoscia di vivere. Si tratta di un malessere non specifico, difficile da definire. Ha la particolarità di colpire gli individui più produttivi nell’ambito professionale, coloro che occupano posizioni in cui devono gestire altre persone o che lavorano in condizioni di lavoro difficili. Ecco una prima definizione, tratta da Wikipedia:
La sindrome da burnout (o più semplicemente burnout) è l'esito patologico di un processo stressogeno che colpisce le persone che esercitano professioni d'aiuto, qualora queste non rispondano in maniera adeguata ai carichi eccessivi di stress che il loro lavoro le porta ad assumere.
Il burn out può apparire come malessere intermittente. La persona che ne soffre può riuscire a controllarlo più o meno, al punto da credere spesso di essersene liberata, fino a quando i sintomi appaiono di nuovo. Si tratta quindi di un malessere difficile da identificare e spesso la persona che ne soffre non ne è consapevole. Un altro motivo per cui è difficile riconoscerlo è legato al fatto che il burn out non appare dall’oggi al domani, ma evolve lentamente e si manifesta in maniera insidiosa. Di regola, si presenta in seguito a un periodo prolungato di stress in ambito professionale.
Il burn out non è comunque da confondere con stati passeggeri di malessere, come possono essere momenti di stanchezza, pensieri negativi, senso d’inferiorità, insonnie occasionali… Succede a tutti di vivere rapporti tesi con altre persone o di provare difficoltà di adattamento a nuove situazioni. Spesso questi stati passeggeri si risolvono con una vacanza o una migliore igiene di vita (ad esempio concedendosi riposo, praticando esercizio fisico…).
Il burn out non è neanche una malattia e non va confuso con la depressione. È però vero che se un burn out si prolunga nel tempo può condurre a stati depressivi e può provocare sintomi fisici.
È comunque importante sapere che è possibile prevenire e guarire il burn out. Come per la maggior parte delle crisi della nostra vita, quest’esperienza può farci crescere interiormente, nella misura in cui riusciamo a riconoscerlo e a “superare la prova”.
Quali sono le sue cause?
Molti pensano che il burn out sia provocato solo da varie cause esterne, collegate alle attività lavorative e alle condizioni di lavoro. In realtà esistono anche schemi di comportamento che favoriscono il burn out. Di conseguenza (e questa à la bella notizia!) vi sono attitudini che possono aiutare a prevenirlo e guarirlo.
Vediamo dapprima le cause esteriori:
Le cause interiori (o psicologiche) del burn out:
Come avrete capito, il burn out non può essere considerato solo come un’esposizione continua allo stress del lavoro. Questa semplificazione è dovuta al fatto che è più facile vedere le cause esteriori del proprio malessere invece di riconoscerle in sé stessi. In realtà, la persona che vive un burn out spesso contribuisce al mantenimento del suo stato di malessere, e questo senza rendersene conto! Ad esempio, ci sono persone che lavorano senza sosta, che danno sempre il meglio di sé, che non si prendono mai il tempo di rallegrarsi di ciò che hanno fatto.
Per tutte queste ragioni i candidati al burn out si trovano proprio tra le persone più valide della società (persone che hanno interessi, capacità professionali, qualità personali e che le mettono al servizio degli altri).
Per riassumere, il burn out è provocato dall’interazione tra cause esterne e il funzionamento psichico dell’individuo.
È un malessere da cui l’individuo guarisce nella misura in cui ritrova il suo potere di agire nel proprio contesto e trova il suo posto nella società.
A chi succede?
Il burn out è un tipo di malessere associato alla “vocazione”. Spesso le persone più colpite sono quelle che hanno scelto professioni che offrono occasioni di animare, motivare, dirigere e guidare altre persone, come nel management o nei settori educativo e socio-sanitario. Dal punto di vista psicologico, queste persone tendono a far dipendere il loro livello di auto-stima dal fatto di occuparsi degli altri e di dover gestire altre persone. Di conseguenza, difficilmente accetteranno di ricevere l’aiuto degli altri, di riconoscere il proprio stato di malessere.
Se vi riconoscete in quanto descritto e desiderate sapere come affrontare il burn out, vi invito a consultare il documento PDF: “Burn out: come curarlo?”